Problemi comportamentali: la nostra esperienzaBehavioral problems: our experience

Quando decisi di prendere un cane, ed in particolare Louis, un cocker, ammetto di aver fatto una scelta superficiale: passeggiando ho incrociato gli occhi languidi di un cucciolo di questa razza e me ne sono perdutamente innamorata, sino, appunto, ad arrivare a convincermi che sarebbe dovuto essere il mio compagno di vita.

Come ho detto in altre occasioni, non avevo mai avuto nessun tipo di esperienza con i cani, di nessuna razza. Questo mi ha portata a fare tanti errori, sin dal primo momento passato con Louis, che poi sono affiorati come inscindibile conseguenza dopo circa il primo anno, con ripercussioni anche gravi.

L’errore principale che ho fatto è stato quello di lasciarmi travolgere, senza mettere nessun paletto nella sua educazione, dall’amore che provavo e provo tutt’ora per lui, consentendogli di fare qualsiasi cosa.

Quando mi dicevano: “non farlo salire sul letto”, “delimita i suoi spazi, il suo territorio”, “sgridalo quando fa qualcosa che non va bene”, “non farti trascinare quando lo porti al guinzaglio”… che ve lo dico a fare… non l’ho mai fatto fino in fondo.

Il primo anno di vita, è fondamentale nell’educazione del cane e caratterizzerà tutto il vostro rapporto.

La prima volta che mi morse seriamente, aveva poco più di un anno, e la cosa mi lasciò alquanto spiazzata. Non avevo mai sentito che il cane potesse arrivare a mordere il proprio padrone. Così piena di dubbi mi rivolsi al mio veterinario dell’epoca che mi rispose beffardo: “Eh beh, è un Cocker!”.

Con questa frase in un certo senso voleva dirmi che era normale… che la razza è così e che io non avevo fatto nessun errore, se non quello di fidarmi troppo. Mi morse ancora, e ancora, me e i miei parenti. Mi rivolsi ancora preoccupata al veterinario, lo stesso, il quale mi diede il recapito di un veterinario comportamentalista di Milano. Per me l’idea che esistesse una sorta di “psicologo” per il cane sembrava quasi una chimera, ma mi ha subito rincuorato. Consultandolo visitò Louis nel suo habitat (casa mia) e gli prescrisse dei farmaci, degli psico-farmaci che avrebbero dovuto tenere il lato-aggressivo (che sostenevano essere tipico del cocker) sotto controllo, tanto da farmi riprendere in mano la situazione inserendo le regole di comportamento che non avevo inserito prima.

Lì per lì, benché mi sconfortasse profondamente l’idea di dargli ogni giorno una pillola, mi sembrava una strada percorribile… l’unica. Seguii le istruzioni della “psicologa-canina” ma ben presto mi resi conto  che non funzionavano.

Mi rivolsi quindi ad un addestratore, il primo, che attraverso i comandi principali “seduto” “terra” “lascia” e soprattutto una lezione comportamentale a me, aveva ristabilito la quiete.

I problemi si sono ripresentati quando, un’estate eravamo alla villa, e si era impossessato di tutto il territorio, sentendosi in un certo senso capo-branco. Era arrivato al punto di digrignare i denti e sbranare (tanto da mandarci al pronto soccorso) anche solo per impedire il passaggio da una stanza all’altra. Potete ben capire come la situazione fosse diventata insostenibile. Con il solito passa-parola di conoscenze contattammo un’altro addestratore che utilizzava il “metodo-duro”. Sosteneva che l’unico modo per riportare la quiete fosse quello di innescare la guerra e non cedere (attraverso il collare a strozzo ad ogni suo attacco dovevo stringere sino a farlo arrendere). Tralasciando che se solo ci ripenso mi vengono i brividi, questo fu la goccia che fece traboccare il vaso, e rese la situazione già pessima, infernale. Sembrava irrecuperabile, era diventato (forse anche giustamente a questo punto) violento, aggressivo all’ennesima potenza… e per noi familiari impossibile viverci. Chiamammo, davvero disperati, il suo toilettatore di Martina Franca, che finalmente fece la cosa giusta. Riuscì a tranquillizzare Louis sin da subito, e lo portò con sé alla sua masseria (dove tra l’altro ha anche una pensione per cani), allontanandolo da casa nostra (dove ripeto aveva preso dominio su tutto).

Dopo un periodo di relax per il cane presso di lui, iniziò a portarlo a casa nostra (aiutato da un’altro addestratore), poche ore alla volta, per reimpostare completamente il nostro rapporto e il suo comportamento ristabilendo pian piano la serenità e sopratutto rendendo il mio rapporto con lui più saldo che mai.

Un passo che ci ha anche palesemente aiutato, nel caso di Louis, è stata la castrazione: ha smorzato un po’ il suo lato caratteriale fortemente dominante.

Capita spesso che per strada ci fermino e ci chiedano “che bel cane, me lo consiglieresti?”. La mia risposta è “dipende”. Sicuramente, come ho più volte sottolineato, il mio percorso con Louis è stato pieno di errori (frutto della mia inesperienza e di incontri sbagliati), e se potessi tornare indietro mi comporterei diversamente pur facendo la scelta del cocker come cane (adesso conoscendolo più a fondo) ma… sono fortemente convinta che scegliere il cocker non sia scegliere un cane ma uno stile di vita.

“Ha gli occhi spietati di chi ha amato sopra ogni cosa” 

When I decided to get a dog , and in particular Louis, a cocker , I admit to having made a  superficial choice when I crossed the languid eyes of a puppy of this breed and I’m madly in love , until , of course, you get to convince that would have to be my life partner.

 

As I have said on other occasions , I had never had any kind of experience with dogs of any breed. This led me to make many mistakes , from the first moment spent with Louis, who then have surfaced as a result inseparable after about the first year, with serious repercussions .

 

The main mistake I made was to leave me overwhelmed , without putting any stake in his education , the love I felt and still feel for him , allowing him to do anything.

 

When they said me, ” don’t let him gettin’ on the bed “, ” delimit its spaces , its territory “, ” scold him when he does something that’s not good “, ” do not get carried away when you take him on a leash ” …  I never did until the end.

 

The first year of life , it is essential in the education of the dog and will feature all of your relationship.

 

The first time he bit me seriously , he had little more than a year , and it left me somewhat puzzled . I had never heard that the dog could get to bite its master . So full of doubts , I turned to my vet at the time told me that mocking : “Oh well, it’s a Cocker .”

 

With this phrase in a sense wanted to tell me that it was normal … that the breed is well and that I had not made any mistake, if not to trust too much. Bit me again, and again , me and my relatives . I turned again to the veterinarian concerned , the same , which gave me the address of a veterinary behaviourist in Milan. To me the idea that there was a sort of ” psychologist ” for the dog seemed a pipe dream, but I was immediately heartened . Consulting it visited Louis in its habitat ( my house) and prescribed drugs , psychiatric drugs that were supposed to keep the side -aggressive ( who claimed to be typical cocker ) under control, enough to make me take up the situation by inserting the rules of behavior that I had not entered before.

 

Offhand ,  it seemed like a viable option … the only one. I followed the instructions in the ” dog – psychologist ” but I soon realized that it did not work.

 

I turned then to a trainer , the first through the main commands “sit” , ” earth” , ” leaves ” and especially a behavioral lesson to me, had restored the peace .

 

The problems have recurred when we were at a summer villa , and had taken possession of the whole territory , feeling a sense leader of the pack . He had reached the point of grinding your teeth and tear ( much to send us to the emergency room ) if only to prevent the passage from one room to another . You can well understand how the situation had become untenable . With the usual word-of- knowledge we contacted another trainer who used the “method – hard.” He argued that the only way to bring peace was to trigger the war, and not to yield (via the choke collar to his every attack I had to tighten up to get it to surrender ) . Aside from that I think about it only if I get the shivers , this was the straw that broke the camel’s back , and made the already bad situation , hell. It seemed hopeless , he had become ( perhaps rightly so at this point) violent, aggressive and impossible for us living there. We called , really desperate , his “barber”, who finally did the right thing . He was able to reassure Louis right now, and took it with him to his farm ( where, among other things, also has a pension for dogs) , and away from our house (where again he had taken over the whole domain ) .

 

After a period of relaxation for the dog with him , he began to bring him to our house ( helped by another trainer ) , a few hours at a time, to completely reset our relationship and his behavior gradually restoring serenity and above all making my relationship with him more firmly than ever.

 

A step that has also clearly helped in the case of Louis , was the castration has dampened a bit ‘ his character strongly dominant side .

 

It often happens that the road to stop us and ask us ” What a beautiful dog , will you recommend him? ” . My answer is “it depends .” Surely, as I have repeatedly pointed out, my journey with Louis was full of errors ( the result of my inexperience and dating wrong ) , and if I could go back I would act differently while making the choice of how cocker dog ( now knowing more bottom ) but … I’m strongly convinced that the cocker choose not to choose a dog but a way of life.

“Ha gli occhi spietati di chi ha amato sopra ogni cosa”

5 Comments
  1. sono seriamente convita che ciò che lei dice sia verissimo..la scelta di un cane va ponderata e consigliata da esperti nel settore.. una volta non era così..e mi kiedo come facessero i padroni…non so..io ho un meraviglioso whippet di 10 mesi..e da quando aveva 60 giorni è stato addestrato con metodo gentile.. sperò che diventerà un adulto sereno e solido..auguri.
    ps. anche io volevo un cocker…ma mi fu sconsgliato

  2. La ringrazio, in questo commento ha sottolineato due degli aspetti fondamentali per riuscire ad avere un bel rapporto col proprio cane e con l’impegno che ci si è assunti adottandolo (e dal quale in ogni caso non ci si può sottrarre).
    L’idea che non tutte le razze sono uguali, che c’è una razza che può adattarsi meglio alle nostre esigenze ed abitudini rispetto ad un’altra, è spesso soggetta a polemiche e sottovalutata. Bisogna affrontare l’arrivo di un cane in modo,il più possibile, consapevole e informato. Altro aspetto importante è quello di non lasciarsi travolgere dalla dolcezza dello sguardo del neo-arrivato, impostando da subito un’educazione (che sia quella da manuale, o che siano semplici regole di convivenza e rispetto reciproco).

  3. Cavoli mi sono venuiti i brividi nel leggere le risposte che ti hanno dato i veterinari! Brividi che stanno lasciando il posto a una gran rabbia!!! Non è assolutamente vero che il cocker è mordace, se mi segui su FB saprai che ne so qualcosa sull’argomento e di cocker ne conosco personalmente parecchi, di mordaci NESSUNO, di diffidenti molti (Ariel compresa)…la mordacità deriva dalla pessima selezione che in passato è stata fatta soprattutto per i cocker fulvi, ma adesso le cose non sono più così. Il cocker come tutti i cani di razza se allevato da persone serie e non da canari (e ce ne sono tanti, troppi) ha esattamente le stesse probabilità di diventare mordace di un labrador. La differenza non la fa la razza ma chi li alleva. Ricordiamocelo!

  4. Ciao, sono Antonella e ho un cocker spaniel fulvo di 2 anni e l’ho comprato che aveva quasi 4 mesi e devo dire che, almeno il mio è bravo, a lui piace mordere la sua pallina che ogni tanto riempio di biscottini spezzati e che lui giocando e facendola roteare si mangia e poi morde Pluto un cagnolino di gomma che addirittura quando gioca lo ” sbatte” come fosse una preda di caccia. Quando era piccolo piccolo mi ha rosicchiato un angolo di 1 tappeto, io lo sgrido dicendogli sempre le stesse parole in modo che lui capisce che quei suoni non portano niente di buono, anzi lo mando addirittura in castigo (un angolino di fianco a 1 mobile), le prime volte ce lo portavo e gli ordinavo il seduto e il resta da arrabbiata e gli dicevo cosa hai fatto ? in castigo! . Ora quando mi stacca 1 faglia dal vaso dei fiori o mi tira fuori un pochino di terra o combina qualcosa che sa che non deve fare addirittura va da solo in castigo e quando lo vedo seduto in castigo….gli dico cosa hai fatto ? quatto quatto arriva con le orecchie basse e strisciante x farsi perdonare/accarezzare e allora gli dico no non farlo più…..l’ho fatto sterizzare a 1 anno x evitare malattie alla prostata ecc. il rapporto che ha con le persone è ottimo, un po’ esuberante perchè li lecca e gli salta su x farsi accarezzare. Con gli altri cani se trova da giocare è il primo, se l’altro abbaia o è ostile, cambia addirittura strada e gira la testa dall’altra parte ……io sono contenta del mio cane, è vero che l’ho seguito molto fin da piccolo con amore ma anche con severità ma ora capisce tutto quello che gli dico . ciao a tutte Antonella

    1. Ciao Antonella.. ti ringrazio per aver condiviso con noi la tua esperienza personale.. sei stata davvero brava e metodica nell’educare il tuo cucciolo :D ed hai posto sicuramente solide basi per una serena e felice convivenza.
      Continua a seguirci e a raccontarci la tua :D siamo anche su Facebook. a presto

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