California: souvenir per Louis e considerazioni

Ciao Amici,

son rientrata dalla California e, vi racconto un po’ cosa si dice da quelle parti, anche dal punto di vista a quattro zampe e vi mostro cosa ho portato a Louis come souvenir.

 

Questo post ho iniziato a scriverlo il 7 novembre (sono atterrata a Milano post California il 4); poi c’è stato di tutto: l’attacco hacker al blog, la ripresa del lavoro, la ricerca e il contratto per la nuova casa, Richi che ha iniziato a lavorare ad Alba, – se ti sei perso questi grandi cambiamenti clicca qui – il “Pet Marketing Day”, svariati lavori consegnati nel mentre.. ed eccomi qui, qualche settimana dopo, a raccontarvi e a mostrarvi un po’ della bellezza respirata oltre oceano.

 

Innanzitutto, ed è per forza da qui che devo cominciare: è un viaggio, anzi IL VIAGGIO, che più consiglio di fare nella vita. La California è un luogo che ti arricchisce, che ti mette una carica, una voglia di fare e di cambiare come nessun altro posto.

E’ come fare un viaggio nel futuro, sotto tutti i punti di vista.

E’ un viaggio che fai con gli occhi spalancati nonostante il jet-lag, e ti rimangono spalancati anche quando atterri in Italia.

Los Angeles:

in assoluto la città che mi è piaciuta di più, così’ variegata, così piena di tutto, così finta da sembrar un film eppure così reale. Vie intere dedicate ai pet: un susseguirsi di cliniche, negozi, tolettatori, pensioni, asili. Tutto per i pet. Una cosa incredibile.

Assortimento nei negozi:

in questo mi aspettavo di più, ma forse è solo perché siamo effettivamente allineati. L’ho detto nelle stories, a parte il concetto di “travestire il cane” che lì è molto diffuso e che non abbraccia la mia filosofia, non c’era nulla di “wow”, nulla di così “più avanti” rispetto ad un Maxi Zoo in Italia.

I paesaggi:

la bellezza dei paesaggi, spazi sconfinati per davvero. Siamo stati al mare, abbiamo bagnato i piedi nell’oceano, visto Santa Monica, Santa Barbara, Malibu, Morro Bay, Las Vegas.

Siamo stati in montagna, passati per l’interminabile Yosemite Park, attraversato la Death Valley.

Ad un mese, quasi, di distanza, sembra ancora surreale.

 

 

 

Ho vissuto tutto con gli occhi pieni, ed anche con un “come sarebbe piaciuto a Louis”. Sì, perchè se questo viaggio ha un difetto, grosso, è che è davvero impossibile portarsi un cane che supera i kg consentiti per volare in cabina. Ed onestamente, per quanto pesante è, lo vedo molto difficile anche per cani di piccola taglia. Le ore in volo son davvero tante.

 

 

E’ in assoluto uno dei posti che più avrei voluto vedere anche attraverso gli occhi di Louis.

Non è possibile. Quindi,  gli ho portato dei souvenir, pensando al suo palato. (Ho evitato il travestimento da hot dog o da sushi dog).

La gamma di snack presenti sugli scaffali, anche nei supermercati h24, è INFINITA.

 

 

Ho puntato sul suo lato debole, la golosità: “Hamburger”, Pup-peroni, beef, tracce di pollo e..simil “candy cain” per Natale :)

 

Gli unici souvenir “umani” che mi son portata a casa: il cappello dedicato a Santa Monica, per ricordarmi della spensieratezza che ci ha regalato la pedalata lungo la costa, e il cartello “RODEO DR.” che finirà diretto sulla porta della mia cabina armadio a casa nuova :)

 

Mi ha fatto piacere portarvi con me in questo viaggio..

vi abbraccio,

Maria

 

 

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